US President Donald Trump speaks with members of the US Customs and Border Patrol as he tours the border wall between the United States and Mexico in Calexico, California on April 5, 2019. President Donald Trump landed in California to view newly built fencing on the Mexican border, even as he retreated from a threat to shut the frontier over what he says is an out-of-control influx of migrants and drugs. (Photo by SAUL LOEB / AFP)
E’ attesa per oggi a Londra la riunione dei capi di stato maggiore di circa 30 paesi disposti a contribuire alle garanzie di sicurezza per l’Ucraina per discutere un piano di mantenimento della pace in caso di cessate il fuoco con la Russia. La questione ucraina e quella della difesa europea di fronte alla minaccia russa sono all’ordine del giorno anche del vertice Ue di oggi a Bruxelles.
Ieri, nel corso di una conversazione telefonica con il presidente ucraino Volodomyr Zelensky, il presidente Donald Trump ha suggerito che gli Stati Uniti assumano la “proprietà” delle centrali elettriche ucraine, affermando che questa “sarebbe la migliore protezione e supporto possibile”. Dal canto suo, Zelensky ha affermato di essere pronto a sospendere gli attacchi alle infrastrutture civili ed energetiche in Russia, in seguito all’impegno assunto martedì da Vladimir Putin di risparmiare temporaneamente i siti energetici di Kiev. “Uno dei primi passi verso la fine della guerra potrebbe essere quello di fermare gli attacchi all’energia e ad altre infrastrutture civili. Ho sostenuto questa misura e (…) siamo pronti a implementarla”, ha detto Zelensky su X, chiarendo che la conversazione riguardava solo “una centrale elettrica, che si trova sotto occupazione russa”, ovvero il grande sito nucleare di Zaporizhzhia, nell’Ucraina sudorientale.
Da parte di Washington, e almeno in superficie, i toni si sono notevolmente ammorbiditi rispetto all’aperta ostilità con cui Trump ha recentemente accolto il presidente ucraino alla Casa Bianca. Il presidente degli Stati Uniti ha avuto una telefonata “fantastica” con il suo omologo ucraino, ha affermato la portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt. Allo stesso modo, Zelensky ha parlato su X di uno scambio “positivo, molto sostanziale e franco”. Più tardi, durante una conferenza stampa, ha assicurato di non aver subito “alcuna pressione” da parte di Trump per estorcergli delle concessioni. Una dichiarazione ufficiale degli Stati Uniti ha insistito sul fatto che Volodymyr Zelensky, accusato di ingratitudine da alcuni alleati del presidente americano, aveva “ringraziato” più volte Donald Trump per le sue azioni. “Ho appena avuto un’ottima telefonata con il presidente ucraino Zelensky. (…) Siamo sulla strada giusta“, ha scritto Trump sul suo social network Truth senza però fornire ulteriori dettagli sulla sua sorprendente nuova proposta riguardante le centrali elettriche ucraine.
“Il presidente Zelensky ha richiesto sistemi di difesa aerea (…) e il presidente Trump ha accettato di collaborare con lui per vedere cosa fosse disponibile, in particolare in Europa”, ha aggiunto Karoline Leavitt. Spiegando che “la condivisione di intelligence militare per la difesa dell’Ucraina” “continuerà”. Gli Stati Uniti avevano temporaneamente sospeso gli aiuti militari e la condivisione di informazioni, mentre Kiev accettava la proposta statunitense di un cessate il fuoco totale di 30 giorni, alla quale Donald Trump non era riuscito a convincere Putin. Ieri, intanto, Russia e Ucraina hanno annunciato di aver scambiato 175 prigionieri di guerra da ciascuna parte.
Molte domande fondamentali restano senza risposta dopo queste due conversazioni condotte da Donald Trump. Tra queste: il futuro degli aiuti occidentali all’Ucraina, di cui Vladimir Putin chiede la cessazione, o una possibile “spartizione” territoriale di cui ha parlato di recente il presidente americano. Ieri Zelensky ha affermato che il leader del Cremlino non “voleva un cessate il fuoco completo” finché le truppe ucraine rimanevano nella regione russa di Kursk, di cui ora controllano solo una piccola parte. Secondo lui, l’Ucraina ha ricevuto “diversi” caccia F-16 aggiuntivi.
Nei prossimi giorni si terranno dei colloqui in Arabia Saudita. L’obiettivo è innanzitutto raggiungere una tregua che si estenda fino al Mar Nero, poi un cessate il fuoco completo e, infine, negoziati di pace, una prospettiva che resta lontana. Intanto oggi a Londra si incontreranno i vertici militari di circa 30 paesi che sostengono l’Ucraina per discutere la “fase operativa” del loro piano di mantenimento della pace in caso di cessate il fuoco. Il primo ministro britannico Keir Starmer sta collaborando con il presidente francese Emmanuel Macron per creare una “coalizione di volenterosi” disposti a contribuire in qualche modo al piano. A terra, la Russia ha abbattuto 132 droni ucraini sul suo territorio nella notte tra mercoledì e giovedì, ha annunciato il Ministero della Difesa russo. Di questi, 54 droni sono stati intercettati nella regione di Saratov, circa 700 km a sud-est di Mosca. Il governatore regionale Roman Bousarguine ha segnalato due feriti in un attacco a un ospedale di Engels, sulla riva orientale.
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