Il portone di bronzo del Vaticano è sempre aperto per ospitare i negoziati tra Ucraina e Mosca. Volodymyr Zelensky arriva a Roma per partecipare alla Conferenza sulla ripresa organizzata dalla Farnesina il 10 e 11 luglio. E alla vigilia del vertice vede Papa Leone XIV in ritiro a Castel Gandolfo e Sergio Mattarella al Quirinale.
Il Pontefice ribadisce la sua disponibilità ad accogliere i rappresentanti di Mosca e Kiev, una proposta “aperta e del tutto possibile“, assicura Zelensky, con “l’obiettivo di fermare l’aggressione russa e raggiungere una pace stabile, duratura e autentica“, precisa. Ma per il presidente ucraino, al momento, “solo Mosca continua a respingerla, così come ha respinto tutte le altre iniziative di pace“. Il lavoro del presidente prosegue per rafforzare la “solidarietà globale” e insistere sulla strada della diplomazia.
Durante il colloquio nella residenza di Castel Gandolfo, Zelensky invita Leone a visitare l’Ucraina, poi si sposta a Roma per incontrare il Presidente della Repubblica.
Al Colle, Mattarella conferma la “vicinanza più intensa e concreta” dell’Italia all’Ucraina e garantisce: “La nostra posizione è, e rimane, assolutamente ferma“, con il “pieno sostegno del nostro Paese all’indipendenza, sovranità e integrità territoriale” di Kyev. Il capo dello Stato esprime poi ammirazione per il “comportamento del popolo ucraino, cosa che rafforza la nostra convinzione di appoggio e sostegno pieno nei confronti del suo Paese“, osserva.
Mattarella spiega che l’intensificarsi dei crudeli bombardamenti russi contro la popolazione e le infrastrutture civili rafforzano la determinazione dell’Italia di stare a fianco di Kiev, pur continuando a cercare, allo stesso tempo, ogni possibile spiraglio per concludere questa drammatica vicenda. Mattarella ribadisce il sostegno all’ingresso dell’Ucraina nell’Unione europea, dicendo di auspicare che “si aprano presto i negoziati“. Citando la dichiarazione finale del Vertice Nato, sottolinea che “la sicurezza ucraina si indentifica con la sicurezza europea, contro chi vorrebbe tornare a una concezione di predominio dei rapporti tra gli Stati, facendoci fare un salto all’indietro di quasi un secolo“. Per il presidente italiano occorre rendere più difficile l’aggiramento, da parte delle imprese private, delle sanzioni imposte alla Russia.
Giovedì 10 luglio ad aprire i lavori della Conferenza alla Nuvola di Fuksas con Zelensky ci saranno la premier, Giorgia Meloni e la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. Ma il vertice sarà imponente: saranno presenti circa 5mila partecipanti, 100 delegazioni di governo e 40 di Organizzazioni Internazionali, incluse le principali banche di sviluppo, oltre a 2mila aziende e rappresentati di autonomie locali e società civile. Quattro le ‘dimensioni’ su cui si articolerà: imprenditoriale, umana, locale e regionale e quella delle riforme nel percorso di adesione all’Ue. A queste si affiancherà una importante dimensione culturale e di tutela del patrimonio nelle aree di conflitto.
Presenti, tra gli altri, anche il cancelliere tedesco Friedrich Merz, i primi ministri polacco Donald Tusk, greco Kyriakos Mitsotakis, albanese Edi Rama, finlandese Petteri Orpo, olandese Dick Schoof, il presidente ceco Petr Pavel. Per l’Ue ci sarà anche il presidente del Consiglio europeo Antonio Costa. Per gli Stati Uniti l’Inviato speciale Keith Kellogg e per la Santa Sede il segretario per i Rapporti con gli Stati, Paul Gallagher. In serata, prenderà parte alla conferenza il presidente Mattarella e, a seguire, i ministri della Cultura italiano Alessandro Giuli e ucraino Mykola Tochytskyi inaugureranno una mostra al Museo delle Civiltà.
Il vertice si incrocerà in videocollegamento con quello dei ‘volenterosi’ sulla difesa dell’Ucraina co-presieduto dal primo ministro britannico Keir Starmer e dal presidente francese Emmanuel Macron dalla base aerea di Northwood, alle porte di Londra. Un’anticipazione sulle iniziative che nasceranno dalla conferenza di Roma l’ha data il ministro degli Esteri Antonio Tajani, che durante il question time alla Camera ha annunciato il lancio di una nuova misura Simest da 300 milioni di euro a sostegno delle piccole e medie imprese italiane coinvolte nella ricostruzione dell’Ucraina. “Per accompagnare adeguatamente questi sforzi ho avviato un ampio progetto di riforma della Farnesina“, spiega, parlando di un dicastero “sempre più moderno e vicino alle esigenze delle imprese anche con la creazione di nuove direzioni generali dedicate alla crescita della sicurezza cibernetica“. Perché, ricorda, “le imprese italiane operano oggi in un contesto internazionale particolarmente complesso e competitivo e sono protagoniste della nostra azione di politica estera. Il Governo continuerà a offrire loro tutte le risorse necessarie per affrontare le sfide attuali e coglierne le opportunità“.
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