A maggio l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, registra un aumento dello 0,3% su base mensile e del 7,6% su base annua, da +8,2% nel mese precedente, confermando la stima preliminare. Lo comunica Istat, che conferma la stima flash.
La decelerazione del tasso di inflazione si deve, in prima battuta, al rallentamento su base tendenziale dei prezzi dei Beni energetici non regolamentati (da +26,6% a +20,3%) e, in misura minore, di quelli degli Alimentari lavorati (da +14,0% a +13,2%), degli Altri beni (da +5,3% a +5,0%), dei Servizi relativi ai trasporti (da +6,0% a +5,6%) e dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +6,9% a +6,7%). Tali effetti sono stati solo in parte compensati dalle tensioni al rialzo dei prezzi degli Alimentari non lavorati (da +8,4% a +8,8%) e di quelli dei Servizi relativi all’abitazione (da +3,2% a +3,5%).
(Segue)
La resilienza dei risultati finanziari, nonostante un più debole contesto operativo, che riflette la solidità…
Incontro in videoconferenza tra il vicepresidente esecutivo della Commissione europea e commissario per il commercio,…
Il 2024 potrebbe essere l’anno più piovoso degli ultimi 30 anni in molte zone del…
"La nostra strategia satellitare è in continuo sviluppo e, in tale ambito, siamo lieti di…
“Nel terzo trimestre abbiamo ancora una volta dimostrato la solidità del nostro modello di business…
Nel terzo trimestre 2024 Eni ha conseguito l’utile operativo proforma adjusted di 3,4 miliardi di…