“Ogni variazione di percorso comporta costi che fanno perdere competitività alle nostre merci. La Francia è uno dei maggiori partner dell’Italia per lo scambio di merci, parliamo di 45 milioni di tonnellate annue, senza contare quelle che transitano per altre destinazioni”. Così Andrea Amalberto, presidente di Confindustria Piemonte. E’ un grido di allarme dopo la chiusra per lavori del tunnel del Monte Bianco. Ma la cosa più preoccupante, sottolinea nel dialogo con La Stampa, è l’assenza di un piano B: “Se il traforo stradale del Fréjus dovesse avere un problema, rimarremmo tutti bloccati”. Una preoccupazione condivisa anche dal presidente della Valle d’Aosta, Renzo Testolin che parla di “chiusura programmata ma non per questo meno impattante per il nostro tessuto economico e sociale”.
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