Traffico in autostrada/imago
La mobilità del futuro, a breve e lungo termine, sarà sostenibile ma non potrà fare affidamento su un’unica soluzione tecnologica. Ne è convinta Giulia Monteleone, responsabile della Divisione di Produzione, storage e utilizzo dell’energia del Dipartimento tecnologie energetiche e fonti rinnovabili dell’ENEA. “Prima di tutto c’è da fare un discorso di cambiamento culturale delle proprie abitudini“, spiega contattata da GEA. Per ridurre l’impatto della mobilità sull’ambiente, il primo passo è “cercare di ridurre il numero di veicoli, ottimizzare gli spostamenti, utilizzare il trasporto pubblico e il car sharing, insomma ridurre il numero di veicoli per persona è uno degli approcci da perseguire assolutamente“. Poi, però, bisognerà affrontare il tema dell’approccio tecnologico: “Anche qui è necessario diversificare, non utilizzare in assoluto solo l’elettrico, non solo il biofuel, non solo l’idrogeno“.
Negli spostamenti di breve percorrenza, in città è ancora il veicolo elettrico il più indicato per l’esperta, “ha un’efficienza superiore sul motore endotermico. Un motore elettrico può avere un’efficienza del 50-70%, un motore endotermico con combustibile fossile del 40% e con un combustibile prodotto da rinnovabili l’efficienza si abbassa ancora“, spiega. Il rinnovamento del parco veicoli pesa sicuramente sugli obiettivi di decarbonizzazione, come “qualsiasi intervento legato a un processo produttivo che emette anidride carbonica“. Il punto, dunque, è intervenire su tutte le filiere produttive, a 360 gradi.
Quanto allo stop ai motori endotermici con combustibile fossile dal 2035, “per ora l’Europa tira fuori i biocarburanti e accetta gli e-fuel, di origine non biologica“, ricorda. Al momento però “gli e-fuel non sono una tecnologia commerciale, per una questione di costi“. Sono comunque soluzioni che garantirebbero la sopravvivenza del comparto. Ha senso escludere i biocarburanti? “C’è un discorso di politica industriale, dal punto di vista italiano sarebbe strategico mantenere la filiera di biocarburanti, ma evidentemente a livello europeo la strategia non è condivisa“, osserva. Il futuro, per le applicazioni pesanti, su gomma, rotaia o mare di lunga percorrenza è certamente l’idrogeno. Per gli aerei, ci sono i Saf, i carburanti sostenibili per l’aviazione che, scandisce, “non sono altro che e-fuel“. Le batterie sono escluse: “Per peso e ingombro non potrebbero garantire le autonomie richieste“.
Il tasso di inflazione annuo nell'area dell'euro è stato del 2,2% a settembre 2025, in…
La gara d'appalto per la ferrovia ad alta velocità Q-Express (che collegherà l'aeroporto King Salman,…
Investimenti per 23 miliardi di dollari per utilizzo di rinnovabili. L’Acceleratore della Transizione industriale (Ita)…
Il governo indonesiano sta portando avanti con determinazione un progetto di trasformazione del carbone a…
La costruzione di un tunnel che attraversi lo stretto di Bering e colleghi la Russia…
Nel 2023 il valore aggiunto generato dall’economia non osservata, ovvero dalla somma di economia sommersa…