Cia lancia pdl per salvare settore agricoltura. Lollobrigida annuncia nuovo decreto

In tempi instabili, in cui la crisi climatica si combina rovinosamente con quella economica e con le tensioni globali, l’agricoltura è uno dei settori più colpiti. Al punto che sono in tanti a non trarre più reddito dalla propria attività. E’ per questo che, durante la conferenza organizzativa, Cia-Agricoltori italiani lancia una propria proposta di legge per cercare di salvare il comparto.

L’obiettivo è accrescere il peso dell’agricoltura all’interno della filiera, redistribuire equamente il valore aggiunto tra tutti gli attori (intervenendo contro le pratiche commerciali sleali e per una maggiore trasparenza nella formazione dei prezzi), valorizzare i percorsi di alleanza tra agricoltori e consumatori, sui quali ricade gran parte della crisi tra costi di produzione alle stelle e caro inflazione.

Un testo su cui gli agricoltori lavorano da mesi, pronto a sbarcare in Parlamento: “Rappresenta quel passaggio cruciale e urgente per riportare l’agricoltura al centro”, spiega il presidente nazionale, Cristiano Fini, parlando di volontà di “salvaguardare il mondo agricolo” con una legge ad hoc. Perché , scandisce, “il settore merita il riconoscimento definitivo del proprio valore nella catena agroalimentare attraverso prezzi più stabili e redditi dignitosi”.

L’associazione richiama questioni dirimenti che imbrigliano il comparto. Tra quelle più urgenti c’è la gestione della fauna selvatica. Chiedono di affidare il coordinamento, per il controllo della popolazione dei cinghiali, al comando forestale dei carabinieri, dotare di professionalità specifiche gli uffici di pianificazione venatoria della Pa, superare il regime de minimis per gli indennizzi, rafforzare l’autodifesa degli agricoltori, partendo dallo snellimento delle pratiche burocratiche, come ricercare la densità ottimale della specie lupo.

Sul punto raccolgono il consenso del ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, per il quale contenere la popolazione dei cinghiali significa anche “tutelare la natura”, essendo questi animali veicolo di peste suina africana. Il ministro ha chiesto anche l’aiuto dell’esercito perché, ribadisce, “non possiamo fare affidamento solo sui cacciatori”. Ci sono piani regionali di contenimento e regolazione, fino, afferma, “ad arrivare all’abbattimento, quando si renderà necessario”.

Per Cia resta comunque il nodo liquidità. L’associazione chiede l’utilizzo immediato delle risorse finanziarie per il sostegno al credito, a partire da quelle della legge di Bilancio, la creazione di un Fondo Nazionale per l’abbattimento degli interessi dei finanziamenti a medio-lungo termine e il potenziamento del Fondo di Garanzia Pubblica, con una moratoria a livello comunitario per i debiti contratti.

Il contributo alla revisione della Pac passa, poi, per gli interventi che l’Europa dovrebbe concretizzare già nel breve periodo. Non solo con la semplificazione delle procedure di approvazione di eventuali modifiche dei Piani strategici nazionali, consentendo maggiore autonomia agli Stati membri, ma anche assicurando più flessibilità sull’applicazione delle regole di condizionalità, senza prevedere sanzioni in caso di inottemperanza. Bisogna per gli agricoltori aggiornare e facilitare gli eco-schemi, rendere le OCM meno rigide per facilitare la spesa, alzare le percentuali sugli aiuti accoppiati per sostenere gli agricoltori in caso di crisi e aggiornare e potenziare il budget per la gestione del rischio. “Non c’è più tempo da perdere – avverte Fini-. Dobbiamo continuare a lavorare per dare speranza e futuro al settore”.

Invito che non cade nel vuoto. Il ministro rivendica il lavoro svolto dall’Italia a Bruxelles, che ha permesso di inserire l’agricoltura tra gli argomenti sul tavolo del prossimo Consiglio europeo del 21 e 22 marzo. “La nostra ricchezza si basa su questo settore, come tutela della nostra cultura e dell’elemento economico più forte che abbiamo, la qualità. Sono elementi che vanno protetti sostenendo il reddito degli agricoltori”. Lollobrigida annuncia anche, a breve, un decreto: “Ci stiamo lavorando, intanto lo porterò al tavolo con le associazioni del mondo agricolo, è mia abitudine confrontarmi sulle proposte applicative con i protagonisti delle vicende“. L’obiettivo è proporlo nelle prossime due settimane.

Valentina Innocente

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