Photocredit G7 Italy
Al centro la risoluzione dei conflitti, dall’Ucraina a Gaza. Intorno, relazioni con la Cina, abbandono del gas russo e impegno sulla fusione nucleare, uso responsabile dell’intelligenza artificiale, sicurezza alimentare e aiuto ai Paesi in via di sviluppo, soprattutto africani, a uno sviluppo sostenibile equo e paritario.
Come prevedibile, il G7 di Borgo Egnazia, in Puglia, si concentra sulle due grandi guerre in corso: da una parte, i leader ribadiscono nella dichiarazione finale il loro sostegno all’Ucraina “fino a quando sarà necessario”, trovando l’accordo, già annunciato ieri, sui 50 miliardi di dollari provenienti dagli asset russi da concedere a Kiev inviando così “un segnale inequivocabile al presidente russo Vladimir Putin”. In vista anche della Conferenza di pace che si apre domani in Svizzera (in assenza di Russia e Cina). Dall’altro, l’appoggio dei Grandi al cosiddetto ‘piano di Biden’ su un cessate il fuoco sulla Striscia di Gaza, al rilascio di tutti gli ostaggi e a un “percorso credibile verso la pace che conduca a una soluzione a due Stati”. Oltre a un aumento significativo e duraturo dell’assistenza umanitaria.
La presidenza italiana del G7, e quindi Giorgia Meloni, incassa il sostegno dei colleghi al Piano Mattei per l’Africa lanciato dal governo. Sull’Africa il G7 intende impegnarsi “in uno spirito di partenariato equo e strategico” lavorando per garantire uno sviluppo sostenibile e una crescita industriale alle popolazioni e allo stesso tempo portando avanti “sforzi” per investire in infrastrutture sostenibili, anche attraverso il PGII (il Partenariato del G7 per le Infrastrutture e gli Investimenti Globali). Lo stesso PGII “offre un quadro che utilizzeremo per promuovere la nostra visione di infrastrutture sostenibili, resilienti ed economicamente sostenibili in Africa, sostenute da una selezione trasparente di progetti, appalti, e finanza”. In questo senso i leader “accolgono con favore il Piano Mattei”, vero cavallo di battaglia della premier italiana.
Altro punti su cui i leader ‘plaudono’ alla presidenza italiana è la decisione di inserire nell’agenda dei lavori il tema delle migrazioni. Per questo i leader lanciano “la Coalizione del G7 per prevenire e contrastare il traffico di migranti”. Si afferma quindi “l’impegno collettivo e la cooperazione rafforzata sulla migrazione, per affrontare le sfide e cogliere le opportunità che essa presenta, in partenariato con i Paesi di origine e di transito”. “Ci concentreremo sulle cause profonde della migrazione irregolare, sugli sforzi per migliorare la gestione delle frontiere e frenare la criminalità organizzata transnazionale e sui percorsi sicuri e regolari per la migrazione“.
In ambito globale, il G7 riconosce “l’importanza della Cina nel commercio” e non sta “cercando di danneggiare” o “di ostacolare il suo sviluppo economico” ma esprime “preoccupazioni” per le sue politiche industriali che “stanno portando a ricadute globali e distorsioni del mercato”, si legge nella dichiarazione. In particolare, il G7 chiede alla Cina “di astenersi dall’adottare misure di controllo delle esportazioni, in particolare di minerali critici, che potrebbero portare a significativi malfunzionamenti della catena di approvvigionamento globale“.
Per quanto riguarda l’energia la dichiarazione stabilisce che la tecnologia di fusione nucleare “ha la potenzialità di fornire una soluzione duratura alle sfide globali del cambiamento climatico e della sicurezza energetica“. Il G7 “promuoverà la cooperazione internazionale per accelerare lo sviluppo degli impianti a fusione e per sviluppare gli investimenti privati ed il coinvolgimento del settore pubblico“. Con questo obiettivo i leader si “impegnano a istituire un Gruppo di lavoro sulla fusione nucleare” e “accoglie con favore la decisione dell’Italia e dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica di tenere a Roma il vertice ministeriale inaugurale” del Gruppo di lavoro.
Nelle sessioni dei due giorni di lavoro si è parlato anche di clima e di sicurezza alimentare: su questo il G7 ha lanciato l’Apulia Food Systems Initiative. “Prendendo atto delle interruzioni dell’approvvigionamento alimentare globale dovute ai cambiamenti climatici e del fatto che l’accordo di Parigi può essere raggiunto solo trasformando i sistemi alimentari” il G7 sostiene “politiche e investimenti sinergici e coerenti per affrontare il nesso clima-sistemi alimentari, in particolare nei paesi a basso reddito. Contribuiremo a questi sforzi a livello globale, con particolare attenzione all’implementazione e all’allineamento con i piani continentali africani, sostenendo i seguenti programmi multi-stakeholder sviluppati con l’Unione Africana e altri partner globali”.
In generale, i leader sono uniti “nell’adottare misure concrete per affrontare la triplice crisi del cambiamento climatico, dell’inquinamento e della perdita di biodiversità, anche presentando ambiziosi contributi determinati a livello nazionale allineati all’obiettivo 1,5°C”. L’impegno è a “guidare gli sforzi globali per preservare le foreste e gli oceani e per porre fine all’inquinamento causato dalla plastica”.
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