Ia, Urso: “Supercalcolatori e datacenter in Italia, ponte tra Ue e continenti del futuro”

L’Europa deve avere una propria visione e autonomia strategica sull‘intelligenza artificiale rispetto agli Stati Uniti e la Cina. Dal grande vertice sull’Ia di Parigi, Adolfo Urso lancia le proposte italiane sulla sfida del secolo. Ricorda la legge del governo Meloni sul tema, “anticipatrice di alcune decisioni europee“, rivendica, e insiste sull’urgenza di aggiornare la strumentazione per “recuperare i ritardi sugli investimenti che si realizzano in altri continenti“.

Il titolare di Palazzo Piacentini presenta un progetto che ripropone l’Italia come hub, questa volta mondiale. Propone di avere supercalcolatori quantum e datacenter (che “sono le miniere del futuro“) completamente nel nostro Paese. Un ponte della connettività tra l’Europa, l’Occidente e i “continenti del futuro, spiega il ministro, con le fibre ottiche che attraverso il Mediterraneo e che giungono e includono “l’Africa, il grande Medio Oriente, la Penisola Arabica, l’India, l’Oceania“.

Italia, dunque, al centro della trasmissione di dati e di informazioni : “Per questo – fa sapere – stiamo lavorando perché possa diventare il Paese ideale dove investire e realizzare attraverso l’intelligenza artificiale anche il suo sviluppo con il super computer, con il quantum“.

Dal palco del vertice, il ministro chiede all’Unione di prendere la “via antropocentrica” della tecnologia al servizio dell’uomo e non viceversa, in linea con la “terza via” evocata dal presidente francese Emmanuel Macron, alternativa ai modelli di Washington e Pechino. Una strada che sia “autonoma, equilibrata e sicura“.
Nello stesso contesto in cui si è caratterizzata anche la presidenza italiana del G7, che ha avviato l’AI Hub per lo Sviluppo Sostenibile, in linea con il Piano Mattei, un’iniziativa pionieristica che mira a favorire l’adozione dell’Ia nei Paesi emergenti, con un’attenzione particolare all’Africa, che opererà in sei settori chiave: energia, agricoltura, salute, acqua, istruzione e infrastrutture. “Vogliamo accompagnare le piccole e medie imprese africane verso un utilizzo sicuro e produttivo dell’intelligenza artificiale, che risponda alle loro esigenze locali”, scandisce Urso, che mette in luce la leadership italiana nei supercalcolatori e nelle tecnologie quantistiche. Due tra i più potenti supercalcolatori al mondo sono nel nostro Paese: il Cineca a Bologna e il Davinci di Genova, che oggi, ricorda, è “il terzo più performante a livello globale”.

mariaelena.ribezzo

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