Photo credits: Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti
Il decreto sul Ponte sullo Stretto di Messina è legge. L’Aula del Senato lo ha approvato definitivamente con 103 voti favorevoli, 49 contrari e tre astenuti. Una “giornata storica, attesa da più di 50 anni”, festeggia il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini. Che, per l’occasione, convoca anche una conferenza stampa a Palazzo Chigi e celebra quella che, nelle intenzioni, sarà “un’opera green, non a chiacchiere ma nei fatti. Più di 100mila tonnellate di mancate emissioni di CO2 nell’aria, mare più pulito e non solcato da centinaia di traghetti”. Senza contare le ricadute economiche: previsti 100mila posti di lavoro e 6 miliardi di euro all’anno di risparmio per i siciliani in mancati collegamenti. Un “risarcimento danni per le promesse non mantenute” per Sicilia e Calabria, sferza Salvini attaccando i precedenti Governi. Il ministro immagina poi un altro tipo di ricaduta economica, legata al turismo, visto che sarà “un’opera che tutto il mondo verrà a studiare e visitare. Perché oltre ai benefici economici, sociali, ambientali, ci sarà anche un indotto turistico. Pensiamo a quanti italiani vanno a visitare ponti in altre città del mondo spendendo un bel po’ di soldi. Trasformarla in un’infrastruttura green, moderna, unica nel suo genere, però visitabile, è qualcosa che chiederò di aggiungere al progetto“.
Ora che il decreto è legge, il cronoprogramma prevede l’avvio dei cantieri entro l’estate del 2024, per concludere i lavori poco dopo il 2030. Un progetto ambizioso. Ma, prima del voto in Aula, Salvini chiama in causa addirittura i grandi artisti del Rinascimento italiano: “Bisogna osare. Se Michelangelo, Raffaello, Leonardo da Vinci non avessero osato e se fossero dovuti passare dalla commissione costi-benefici, non avremmo quello che hanno fatto. Le chiuse sui Navigli se ci fossero stati all’epoca i 5 Stelle non le avremmo mai viste”, attacca. E risponde anche a chi lo contesta: “E’ una giornata rilevante. Torno con un brevissimo inciso a ieri, quando la sinistra ci voleva convincere che non avremmo potuto e dovuto procedere alla discussione e all’approvazione di questo decreto perché stavamo infrangendo leggi. Vi ricordo che dicendo questo non avete mancato di rispetto al ministro Salvini, il decreto è stato emanato dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Quindi se avete dubbi di costituzionalità rivolgetevi al Colle che penso abbia tutti gli elementi di garanzia e di superiorità per decidere cosa si può fare e cosa no“.
Nel giorno dell’ok al dl Ponte, però, il Mit tiene a sottolineare che non è l’unica opera sulla quale il dicastero è focalizzato. Anzi, i finanziamenti per le infrastrutture sono tutti confermati, ed è “determinato a realizzare quante più opere possibili, utilizzando tutti i fondi e non solo quelli del Pnrr“. E, qualora alcune opere non potessero beneficiare dei fondi Pnrr, il Mit procederà con altre forme di finanziamento.
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