Impegno Civico: clima, price cap e rinnovabili nell’agenda green

Libertà. Questa una delle parole più usate da Luigi Di Maio per presentare il programma elettorale di Impegno civico. Dalla sala stampa della Camera, il ministro degli Esteri ha anche lanciato lo slogan che verrà portato fino al voto del 25 settembre. “Difendiamo la nostra libertà”, appunto. Un manifesto pro-Draghi e contro il “trio sfasciaconti”, come Di Maio ha definito la coalizione Salvini-Meloni-Berlusconi. Perché, ha spiegato da Montecitorio, “è in gioco la nostra libertà di fare impresa, di avere una vita serena nella nostra famiglia, è in gioco il futuro dei giovani”. Proprio al gruppo di centrodestra si è rivolto spesso e volentieri l’ex leader 5 stelle, ora draghiano di ferro. “La situazione economica – ha spiegato – può peggiorare per effetto del trio ‘sfasciaconti’ che con certe proposte sta mettendo a rischio l’Italia” rischiando di portarci “a una guerra economica”. Un riferimento “ai 100 miliardi di proposte economiche che finiranno col portarci al default”.

Ma alla Camera, prima di lasciare la parola ai candidati, Di Maio ha scelto di affrontare soprattutto il tema energia che domina giocoforza la campagna elettorale. Ha dunque rivolto parole dure contro “l’autocrate Putin” e ai presunti legami con il leader della Lega, Matteo Salvini: “In questo momento storico, rispetto ad alcune amicizie e alleanze europee, c’è chi ammicca a quei Paesi che stanno rischiando di isolare l’Italia e farci perdere i soldi del Pnrr che servono per aiutare famiglie e imprese”, ha spiegato Di Maio, sottolineando che “il ricatto di Putin sta colpendo gravemente l’Italia, portando a speculazioni su gas, oggi quotato a 320 euro per Mwh. Erano 40 un anno fa. Vendere il Paese a Putin significa colpire la nostra libertà d’impresa. Significa innalzare ulteriormente i costi dell’energia”.

Più in particolare, Di Maio ha voluto ribadire il sostegno di Impegno civico alla battaglia per un price cap europeo sull’energia. “Tutti ne parlano, ma c’è chi ha la faccia di bronzo di chiedere al governo di ottenere il tetto massimo al gas dopo averlo fatto cadere. Cose da incoscienti e proprio a inizio estate, quando si stava verificando la parte più acuta della crisi”. A dover preoccupare gli italiani, secondo il ministro degli Esteri, dovrebbero essere le speculazioni sui prezzi dei beni energetici e sull’economia italiana in generale, come segnalato anche da un recente articolo del Financial Times. Da qui, ancora una volta, il parallellismo al “trio sfasciaconti”, perché “la prospettiva di Meloni, Salvini e Berlusconi al governo provocherebbe una caduta della credibilità del Paese”. Tornando al programma, la prima urgenza indicata da Di Maio è proprio “il tetto al prezzo del gas, che significa tornare ai prezzi prima della crisi. La regola è che dobbiamo tornare a un prezzo equo. Le imprese stanno pagando 1 milione di euro al mese in bollette, quando prima pagavano 200mila euro”.

Accanto a Di Maio, con il partner di lista Bruno Tabacci in collegamento video, è presente una delle personalità più in ascesa della nuova formazione politica. Federica Gasbarro è ritenuta la voce ambientalista di Impegno civico. Ventiseienne laureata in Scienze biologiche, è un’attivista romana definita dai media “la Greta Thunberg italiana“ e a Glasgow l’anno scorso ha partecipato ai lavori della Cop26 in qualità di delegata italiana di Youth4Climate. La sezione ‘green’ del programma di Ic è praticamente contenuta nelle sue parole: “Di questa crisi climatica le italiane e gli italiani stanno già pagando un prezzo alto, con i prezzi delle bollette e dei beni di prima necessità – ha spiegato Gasbarro – dunque è fondamentale aiutare le imprese a diventare indipendenti a livello energetico e sostenere la creazione di migliaia di posti di lavoro verdi, e non solo”. E ancora: “È necessario puntare sulle fonti rinnovabili – ha aggiunto – perché nessuno potrà mai spegnere sole e vento. Sono gratuiti e l’unica soluzione per l’indipendenza energetica”. Poi la proposta vera e propria, di una “legge per il clima” di cui l’Italia “ha un disperato bisogno”. “Con obiettivi misurabili di efficientamento, sulla crisi idrica, sull’inquinamento che abbia obiettivi volti alla creazione di lavori verdi – ha aggiunto la giovane ambientalista – una legge che punti al tema della sostenibilità, perché è conveniente per tutti e apre nuovi orizzonti. Ambiente significa salute stabilità economica e sopravvivenza, significa pace e libertà”.

Temi tutti toccati anche nel manifesto di Impegno civico, in cui si sottolinea, tra le altre cose, il riferimento all’ape nel logo (“Le api sono sentinelle ambientali, ognuno di noi deve esserlo”). “La priorità – spiega il documento – è di sviluppare in pieno la Missione 2 del Pnrr che prevede un finanziamento di 59,5 miliardi di euro fino al 2026 per il sistema produttivo, di cui poco meno di 23,8 miliardi per la transizione energetica e la mobilità sostenibile”. Rimane inoltre “l’obiettivo della neutralità climatica al 2050”e per attuare quanto previsto dalla Costituzione, proponiamo una “Legge nazionale sul clima e l’istituzione della figura del Garante nazionale dei diritti e del benessere animale”.

Nadia Bisson

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