Passare dalle promesse ai fatti. Trovare soluzioni concrete alla crisi climatica. E quindi, più rinnovabili, gas come fossile di transizione, e nuovo dibattito sul nucleare di quarta generazione. Al G7 su Clima, Energia e Ambiente che si apre alla Reggia di Venaria, alle porte di Torino, da domani a martedì 30 aprile, si gioca proprio questa partita: le potenze sviluppate del mondo hanno l’obiettivo di individuare azioni da attuare contro le sfide che il cambiamento climatico causato dalle attività dell’uomo pone: surriscaldamento, siccità, eventi meteo estremi, innalzamento dei mari, perdita di biodiversità. Con un’attenzione particolare alle aree e alle popolazioni più vulnerabili.
Parteciperanno i ministri di questi settori da Canada, Francia, Germania, Giappone, Regno Unito e Stati Uniti. Il tutto sotto la presidenza italiana e la guida dei lavori affidata al ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin. “Questo è un momento di ponte rispetto a Cop 28 e Cop 29 se vogliamo realizzare quelli che sono gli obiettivi di Parigi e le azioni di decarbonizzazione a livello mondiale, dove il ruolo dei sette Paesi più industrializzati ha un peso rilevante– ha spiegato il ministro – E naturalmente noi intendiamo chiudere con degli obiettivi da perseguire e portare anche in ambito Cop”. Tra gli ospiti del summit ci saranno infatti anche i rappresentati degli Emirati Arabi e dell’Arzebaigian, visto che il G7 si pone a metà tra la Cop28 di Dubai (fine 2023) e la Cop29 di Baku (prossimo dicembre).
Secondo il Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico, per contrastare la crisi climatica è necessario limitare l’aumento della temperatura globale a 1.5 °C, riducendo entro il 2030 le emissioni globali di gas serra del 43% rispetto ai livelli del 2019 e azzerando le emissioni nette entro la metà del secolo. È prioritario, inoltre, che il settore energetico, responsabile di circa l’80% delle emissioni globali, investa in una transizione sostenibile in grado di assicurare la sicurezza energetica del sistema e lo sviluppo economico dei Paesi. I Paesi del G7 si confronteranno su questo per individuare le tecnologie adatte a fornire un’adeguata disponibilità di energia e a garantire energia pulita e sostenibile per i Paesi in via di sviluppo, con particolare attenzione al Continente africano, per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione nel 2050. “Vogliamo imprimere una forte spinta allo sviluppo delle rinnovabili e allargare gli orizzonti a tutte le fonti che, con il supporto scientifico, possano garantirci la sicurezza energetica”, ha precisato Pichetto.
Non solo solare, eolico e idroelettrico per sostituire carbone, gas e petrolio, ma anche nucleare, oggi presente in Francia, ben visto negli Stati Uniti e desiderato dal governo Meloni. Proprio da Torino, in occasione di un evento organizzato dall’Associazione Italiana Nucleare nell’ambito della Planet Week in vista del G7, il ministro ha annunciato di aver dato mandato al professor Giovanni Guzzetta, giurista, di costituire un gruppo di alto livello per ridisegnare l’ambito legislativo, normativo e di governance del sistema regolatorio italiano, per accogliere un eventuale programma di ripresa della produzione nucleare in Italia. “Tale gruppo – ha spiegato Pichetto – fornirà le analisi e le proposte legislative per definire un quadro delle azioni da intraprendere, che tenga in considerazione lo sviluppo delle tecnologie nucleari innovative a livello globale, le indicazioni delle agenzie internazionali preposte e la definizione di un quadro normativo specifico per l’energia da fusione”.
Tra gli ospiti del summit c’è spazio per le organizzazioni internazionali: la commissaria Ue per l’Energia Kadri Simson, il commissario Ue al Clima Wopke Hoekstra, il direttore dell’Agenzia internazionale delle rinnovabili Francesco La Camera e rappresentanti di Ocse, Unep (il programma ambientale dell’Onu), e Unfccc (la Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici). La presenza delle organizzazioni internazionale è fondamentale visto che tra i possibili obiettivi da raggiungere a Venaria: nuovi stop al carbone e un aumento della capacità di stoccaggio dell’energia elettrica. Un altro pilastro del G7 sarà quello della finanza climatica, ovvero gli strumenti per supportare la transizione verde nei Paesi in via di sviluppo, impegnando ad aumentare i flussi di denaro.
Le delegazioni saranno ospitate in tre distinti alberghi di Torino (Nh Collection, Nh Torino Santo Stefano e Principi di Piemonte), sotto stretto controllo delle forze dell’ordine. L’obiettivo è quello di evitare azioni dimostrative come quelle avvenute lunedì a Venaria, dove è stata imbrattata la parete esterna del Supercinema di piazza Vittorio Veneto da parte degli attivisti di Ultima Generazione, o quelle avvenute sotto la sede Rai di via Verdi o all’interno del grattacielo Intesa Sanpaolo a Torino ad opera di Extinction Rebellion. “Spero che ci sia il buon senso di capire che gli obiettivi del G7 sono quelli non solo di pace, ma anche di raggiungere obiettivi importanti per le nuove generazioni, Non contro”, ha ricordato il ministro.
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