Mosca attacca Roma: “Piano Cingolani imposto da Ue-Usa”

La Russia attacca di nuovo l’Italia. Stavolta nel mirino finisce il Piano di contenimento dei consumi di gas naturale per fronteggiare l’emergenza energetica, firmato dal ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani. Per Maria Zakharova, portavoce del ministero degli Esteri russo, “il piano del ministro dell’Ambiente per ridurre la dipendenza dagli idrocarburi russi è chiaro che viene imposto a Roma da Bruxelles (che, a sua volta, agisce su ordine di Washington), ma alla fine sarà il popolo italiano a soffrirne“, scrive in un post sul suo canale Telegram. Rincarando anche la dose: “L’inflazione ha raggiunto il livello della crisi degli anni ’80 del secolo scorso, il paniere dei consumatori è cresciuto del 10% in valore e continua a crescere“.

Il documento deve aver fatto molto rumore a Mosca, se la portavoce di Sergej Lavrov scrive che Roma è spinta “al suicidio economico per realizzare la follia delle sanzioni euro-atlantiche“. E non dimentica le punture di spillo sulle sanzioni: “Sono diventate uno strumento di concorrenza sleale per i produttori italiani” e “gli affari in Italia vengono distrutti dai ‘fratelli’ d’oltremare“, visto che “gli imprenditori americani pagano l’elettricità sette volte meno di quelli italiani“.

La risposta non si fa attendere. “Ancora un volta dalla Russia arrivano dichiarazioni strumentali a poche settimane dal voto. Ennesima prova che le autorità russe si stanno rendendo protagoniste di chiare ingerenze, con la diffusione di notizie propagandistiche“, dichiara Giuseppe Marici, portavoce del ministro degli Esteri, Luigi Di Maio. Aggiungendo che “c’è una certezza: ad oggi le famiglie e le imprese italiane rischiano di essere strozzate economicamente dagli aumenti del gas. Questi ultimi, a loro volta, derivano dalle speculazioni russe e da una guerra che Putin continua a portare avanti causando la morte di centinaia di vittime innocenti“. Parole corroborate da quelle del responsabile della Farnesina e leader di Impegno civico, che ribadisce: “E’ chiaro che Putin sta provocando l’aumento del gas in tutta Europa, sta ricattando l’Europa ed è per questo che l’Italia deve intervenire calmierando il prezzo delle bollette“. Anche Bruxelles reagisce, definendo “ridicole” le affermazioni di Zakharova. Il portavoce-capo della Commissione europea, Eric Mamer, risponde che l’esecutivo comunitario “non spende il tempo a commentare accuse ridicole” che arrivano dalle personalità del regime di Putin.

Intanto la campagna elettorale va avanti, in vista delle elezioni politiche del 25 settembre e gli scontri si moltiplicano. Matteo Salvini conferma la sua posizione critica sulle sanzioni e chiede agli altri leader di firmare un accordo, subito, per un intervento da 30 miliardi che serva a bloccare gli aumenti delle bollette. Di questo tavolo “lo apprendo ora, ma Forza Italia c’è ed è disposta a sedersi“, risponde a stretto giro la forzista, Licia Ronzulli. Nel fronte progressista Angelo Bonelli (Verdi-Sinistra italiana) punta il dito verso Giuseppe Conte e il M5S: “E stato premier di ben due governi in cui il Movimento aveva il 32% dei consensi. E cosa ha fatto per l’ambiente? Nulla, se non provvedimenti contraddittori“. Enrico Letta, invece, chiama a raccolta i suoi candidati per gli ultimi giorni di campagna elettorale, invitando a non considerare il Pd e la coalizione già per perdenti.

Domani il Terzo polo sarà impegnato in una ‘manifestazione diffusa’ sul territorio a favore di infrastrutture e gas, denominata ‘Imby, In my back yard-Sì all’Italia dei sì’. Carlo Calenda sarà a Piombino per il rigassificatore, Matteo Renzi e Maria Stella Gelmini al termovalorizzatore di Brescia, Teresa Bellanova a Melendugno per parlare di Tap , Matteo Richetti alla Darsena Popup del porto di Ravenna, Mara Carfagna ad Acerra davanti al termovalorizzatore, Maria Elena Boschi a Roma, nel XII municipio, Mario Polese a Tempa Rossa e Raffaella Paita alla Gronda di Genova. Ultima annotazione, il governo prosegue il lavoro in vista del Cdm di questa settimana con il nuovo decreto Aiuti (probabilmente giovedì). E il premier, Mario Draghi, ha incontrato ha incontrato a Palazzo Chigi il direttore generale della Fao, Qu Dongyu, per parlare della collaborazione dell’Italia e uno scambio di vedute sulla risposta alla crisi alimentare determinata dal conflitto russo-ucraino. Perché oltre la campagna elettorale c’è ancora tanto da fare.

Chiara Troiano

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