“L’importante è lavorare per mettere assieme una serie di norme che consentano di programmare le priorità, gli interventi, stabilire quali sono le emergenze nazionali e quelle locali” perché “il piano di programmazione deve prevedere le risorse necessarie e i tempi per raggiungere gli obiettivi”. Lo ha detto il ministro del Mare della Protezione civile, Nello Musumeci, intervenendo alla presentazione del rapporto Ance-Cresme 2023 sullo stato di rischio del territorio italiano. “Un primo risultato lo abbiamo ottenuto con un disegno di legge per la ricostruzione – spiega -. Finora, in Italia, per ogni evento calamitoso, si procede ad un provvedimento di legge diverso dall’altro. Con Casa Italia e la Protezione civile abbiamo realizzato un modello unico per avviare i processi ricostruttivi, siano essi per una calamità sismica, franosa, vulcanica, idrica o degli altri rischi cui è sottoposto il territorio nazionale, sia naturali che antropici”. E, continua Musumeci, “già questo è un grande risultato: andrà in Consiglio di ministri alla prossima seduta, ma ci siamo già confrontati con la Conferenza unificata, con la Conferenza delle Regioni delle autonomie locali – rivela -. E’ stato un confronto durato cinque mesi, molto complesso difficile, ma la politica è soprattutto capacità di sintesi”. (Segue)
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