La svolta della Ue: caricatore unico per tutti i dispositivi elettronici

A partire dall’autunno 2024, un caricatore unico – di tipo USB C – alimenterà tutti i piccoli dispositivi tecnologici e porrà fine alla giungla di cavi nelle case dei cittadini europei e alle tonnellate di rifiuti elettronici che si accumulano ogni anno in discarica. Proprio oggi e stato raggiunto l’accordo tra i co-legislatori del Parlamento e del Consiglio dell’Ue, sulla revisione della direttiva sulle apparecchiature radio. Dopo questa intesa generale, eurodeputati e ministri dei 27 Paesi membri dovranno confermare le nuove misure – entro questo autunno – e la revisione della direttiva entrerà in vigore entro 24 mesi dalla pubblicazione in Gazzetta ufficiale.

Le novità

  • La proposta è valida anche per i computer portatili, che inizialmente non erano inclusi: “Sono stati inseriti su richiesta del Parlamento, è un grande successo”, ha sottolineato con forza il relatore per l’Eurocamera, Alex Agius Saliba (S&D);
  • Per i dispositivi che supportano la ricarica rapida sarà armonizzata la velocità sul lato della porta USB-C PD (che sfrutta la stessa porta dell’USB-C) assicurando agli utenti una ricarica rapida alla stessa velocità con qualsiasi caricabatterie;
  • I consumatori avranno la possibilità di scegliere se acquistare un nuovo dispositivo elettronico con o senza il caricatore, indipendentemente dal produttore. Questo è legato sia alla volontà di far risparmiare “fino a 250 milioni di euro all’anno sull’acquisto di caricabatterie non necessari”, sia all’obiettivo di abbattere lo spreco di cavi e apparecchiature tecnologiche, che ogni anno è stimato sulle 11 mila tonnellate di rifiuti elettronici.

I rischi

Imponendo l’USB-C a tutti i produttori, secondo alcuni contestatori, si rischia di rallentare l’innovazione tecnologica e Bruxelles. Ma l’idea è quella di stare al passo con questi sviluppi. Infatti, il commissario europeo per il Mercato interno, Thierry Breton, assicura che “abbiamo ingegneri che si occupano del progresso anche a livello legislativo, della tecnologia, che avanza rapidamente”.

Nadia Bisson

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