Lo scioglimento non può essere fermato “a meno che non creiamo un modo per rimuovere la CO2 dall’atmosfera”, ha aggiunto.
I ghiacciai di riferimento per i quali i ricercatori hanno osservazioni a lungo termine hanno registrato una variazione di spessore media superiore a –1,3 metri tra ottobre 2021 e ottobre 2022, una perdita molto maggiore rispetto alla media degli ultimi dieci anni. La perdita cumulativa di spessore dei ghiacciai dal 1970 ammonta a quasi 30 metri.
Le Alpi europee hanno battuto i record di scioglimento dei ghiacciai a causa di una combinazione di scarse nevicate invernali, l’arrivo della polvere sahariana nel marzo 2022 e ondate di caldo tra maggio e inizio settembre dello scorso anno.
(segue)
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