Yuriy Ryzhenkov, amministratore delegato di Metinvest che possedeva l’acciaieria Azovstal di Mariupol, ha rilasciato una lunga intervista a Il Sole 24 Ore in cui spiega che “stiamo stabilizzando la situazione, soprattutto per quanto riguarda i nostri asset internazionali, Italia in testa, dove la produzione è ripresa. Stiamo ridisegnando la logistica e la supply chain dei nostri due stabilimenti in Italia (Trametal e Ferriera Valsider) e quello nel Regno Unito, che ora funzionano normalmente. E abbiamo stabilito nuove fonti di approvvigionamento: ad esempio, ora il carbone proviene dalle miniere degli Stati Uniti, che ci sostengono regolarmente. In Ucraina la situazione è ovviamente un po’ più difficile, poiché abbiamo temporaneamente perso il controllo dei nostri due grandi impianti di Mariupol (Azovstal e Ilyich), e anche in termini di logistica e forniture di energia elettrica, ma la produzione di acciaio è al 60-75%, le nostre miniere di minerale di ferro operano tra il 35 e il 40%”. Ryzhenkov annuncia che “siamo sempre interessati ad aumentare le nostre attività e operazioni in Italia. Metinvest sta seriamente valutando la possibilità di creare un complesso industriale in Italia che potrebbe completare il ciclo di semilavorati realizzati in Ucraina, producendo coils che possono essere utilizzati dall’indotto italiano”. E’ già stata individuata la sede del nuovo stabilimento: “Stavamo conducendo diverse discussioni per costruire un nuovo stabilimento a Ravenna, adesso un’opzione in esame è San Giorgio di Nogaro (Udine). Queste sono tutte cose a cui stiamo seriamente pensando e ne stiamo parlando con le autorità locali. Le date di inizio non sono ancora note, ma sicuramente ci stiamo lavorando. Stiamo scegliendo i partner giusti per fare queste operazioni, e questo contribuirà sicuramente a rafforzare i legami tra Ucraina e Italia nel prossimo futuro”.
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