“Si pensi agli approvvigionamenti. Davamo per scontato che i nostri bisogni primari — alimentari, energetici — potessero essere delegati a Paesi più poveri con costi più bassi. Non abbiamo fatto sistema come Europa, sono stati assenti anche gli Usa e abbiamo lasciato nelle mani di Paesi instabili le nostre necessità, così ora ne paghiamo il prezzo. Noi da europeisti dicevamo che questa Europa andava cambiata, ora lo dicono tutti”. Lo dice Francesco Lollobrigida, ministro dell’Agricoltura, commentando la situazione dei migranti e la posizione del governo. Poi al Corriere della Sera aggiunge sulla necessità degli agricoltore di reclutare manodopera: “Serve una forte azione di contenimento. E assieme dobbiamo in tempi brevi siglare patti di collaborazione con più Paesi di provenienza dei migranti perché lì, sul posto, vengano formati ai lavori che qui sono richiesti. Lavori che non sono affatto poco dignitosi, come alcuni percettori di Reddito di cittadinanza fanno credere, rifiutandoli. Io come ministro sono fiero della nuova norma contro il caporalato che punisce chi sfrutta i lavoratori, quasi sempre immigrati, a volte trattandoli da schiavi. Vogliamo cittadini integrati, non di serie B”.
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