Lo splendido uccello africano, dal nome scientifico di “Alopochen aegyptiaca”, è originario dei territori subsahariani e della valle del Nilo, dove gli antichi egizi lo consideravano un animale sacro come ben rappresentato nelle pitture. Le piume brillanti e vivacemente colorate ne fanno un’oca ornamentale tra le più apprezzate per impreziosire parchi e giardini; come spesso accade, però, molti esemplari fuggono dalla cattività e così l’oca egiziana ha iniziato a riprodursi altrove, tanto da essere inserita, già dal 2017, nell’elenco europeo delle specie aliene di maggiore invasività. La coppia toscana, quindi, può essere arrivata in seguito ad un processo migratorio oppure è frutto di rilasci o fughe da spazi privati. “Ancora una volta, i Consorzi di bonifica si confermano sentinelle del territorio in tutti i suoi aspetti – aggiunge Massimo Gargano, Direttore Generale di Anbi – Non è certo un caso che della biodiversità del fiume e della crescente presenza di specie alloctone se ne occuperà il Contratto di Fiume, che proprio l’ente consorziale sta promuovendo, anche lungo il tratto valdarnese, nella cornice del Patto per l’Arno. Infine, alla vigilia della Giornata della Terra – conclude il DG di Anbi – è opportuno ricordare che la legge contro l’indiscriminato consumo di suolo giace da anni in Parlamento; aldilà di ogni retorica, approvarla sarebbe un tassello concreto per contribuire a difendere l’unica casa, che abbiamo.”
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