“Per una ventina d’anni, il contributo del traffico all’immissione di sostanze tossiche nell’aria si è via via ridotto, con una tendenza costante”, racconta Constantinos Sioutas, fisico, docente di ingegneria ambientale all’università della Southern California. In un colloquio con il Corriere della Sera aggiunge: “Negli ultimi 5 anni siamo fermi, in una sorta di plateau. I livelli non scendono più. Di fatto, sembra che le tecnologie per ridurre le emissioni dei motori di auto e camion, soprattutto diesel, non riescano ad andare oltre. E dunque, sommando emissioni dei motori, sollevamento di polveri dalla strada e freni, il contributo del traffico all’inquinamento, a parità di auto in circolazione, rimane stabile”. Sioutas poi spiega: “Durante la stagione invernale, nei mesi in cui i riscaldamenti sono accesi, a cavallo tra 2022 e 2023 abbiamo trovato un livello di sostanze tossiche e cancerogene nell’aria di Milano e Lombardia quattro volte superiore a quello di Los Angeles, dove ogni giorno circolano 9 milioni di auto e mezzo milione di camion diesel”.
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