“Per come è scritta, la norma penalizza proprio l’attività virtuosa di erogazione. Se un gruppo bancario avesse aumentato nell’ultimo anno i crediti, e con essi il margine di interesse, sarebbe tassato più dei rivali che li hanno ridotti. È il caso delle Bcc, per cui i crediti sono la prima voce di ricavo: e mi pare discriminatorio. In più Iccrea, che opera solo in Italia, ha tramite le Bcc oltre 50 miliardi in titoli di Stato, e anche questa voce non pare meritevole di essere danneggiata”. Così Mauro Pastore, direttore generale di Bcc Iccrea, intervistato da Repubblica sul tema degli extraprofitti. “C’è un altro aspetto: la capogruppo Iccrea fa da tramite tra la Bce e le Bcc, spesso molto piccole, che da essa ricevono la provvista centrale – prosegue -. Ciò implica, per le singole Bcc, una doppia tassazione. Confidiamo che le nostre informazioni al governo aiutino a rendere più equa la norma; ma dipenderà dalle scelte politiche, dalla volontà di tutelare il ruolo delle Bcc sui territori”. Poi sul rialzo dei tassi della Bce Pastore dice: “È ragionevole pensare che siamo vicini al picco, ma è da monitorare il valore del petrolio che potrebbe incidere sull’inflazione. Rispetto ai tassi, se la media complessiva delle famiglie non dà segni di difficoltà particolari, altre che hanno margini di risparmio più ridotti potrebbero subire un’erosione della capacità di far fronte agli impegni. Lo stesso vale per le Pmi e i loro investimenti”.
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