In fase di rialzo anche l’Indice Fao dei prezzi della carne, su cui è scattato un aumento del 2,2% rispetto al mese precedente, che ha portato i valori ai massimi storici, in seguito all’aumento delle quotazioni della carne suina, bovina e del pollame. I prezzi della carne di pollame, in particolare, hanno sofferto delle interruzioni delle esportazioni dall’Ucraina e dal moltiplicarsi dei focolai di influenza aviaria nell’emisfero boreale. In controtendenza, i prezzi della carne ovina, che in media si sono attestati su valori marginalmente più bassi.
Contenuto è stato anche l’aumento dell’Indice Fao dei prezzi dei prodotti lattiero-caseari (+0,9%), che subisce la persistente stretta sui rifornimenti osservata su scala mondiale, con la produzione di latte in Europa occidentale e Oceania ancora al di sotto dei livelli stagionali. La palma del rincaro va ai prezzi mondiali del burro, che si sono mostrati sensibili all’aumento vertiginoso della domanda, associato alla penuria di olio di semi di girasole e margarina.
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