“E’ la fine dell’abbrivio post pandemia. Non è un destino ineluttabile questa crescita moderata”. Così Lilia Cavallari, presidente dell’Ufficio parlamentare di bilancio. “Giocano sostanzialmente due fattori. Il primo è che la popolazione in Italia si ridurrà nel tempo e invecchierà. Diminuisce la forza lavoro e diventa meno produttiva, perché in media è più anziana. Il secondo è proprio la dinamica della produttività, da decenni più debole rispetto alle principali economie. Ma si può reagire. Ed è il momento di farlo. Bisogna che sia attraente lavorare in Italia per chi non lo fa, giovani e donne in particolare: i primi segni ci sono, ma occorre continuare. Bisogna anche cercare di attrarre più lavoratori qualificati dall’estero”, prosegue nell’intervista a Il Corriere della Sera. Poi continua dicendo che “il drenaggio fiscale produce oggi un incremento di gettito di circa un miliardo e mezzo di euro per ogni punto in più d’inflazione”. E ancora: “L’accorpamento delle aliquote e la stabilizzazione della decontribuzione attraverso la revisione delle detrazioni per i lavoratori dipendenti ha quasi completamente compensato quell’effetto anche se ha aumentato la progressività del sistema”.
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