Sulla base di ricostruzioni climatologiche la temperatura in Italia è aumentata di circa 2°C tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del ventunesimo secolo. Oltre certe soglie di tolleranza, la temperatura ha un effetto negativo sul PIL pro capite e sul suo tasso di crescita. E’ quanto emerge da un progetto di ricerca pubblicato dalla Banca d’Italia dal titolo ‘Gli effetti del cambiamento climatico sull’economia italiana’. Gli analisti sottolineano come un incremento di 1,5 gradi “potrebbe condurre ad avere nel 2100 un livello di Pil pro capite tra il 2,8 e il 9,5% inferiore rispetto allo scenario base con temperature stabili”.
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