“Dal 2020, abbiamo più di 40/50 dichiarazioni di stato di emergenza che gestiamo contemporaneamente. Abbiamo avuto l’alluvione delle Marche il 15 settembre 2022, Ischia sempre nel 2022, poi nel 2023 l’Emilia Romagna, poi la Toscana e in tutti questi eventi abbiamo registrato valori di pioggia nell’unità di tempo caduta che sono a fondo scala, mai registrati prima. Ora, chiamatelo come volete, ma è evidente che abbiamo un tema di periodicità e di intensità di eventi”. Lo ha dichiarato a GEA il capo dipartimento di Protezione civile, Fabrizio Curcio, – a margine dei lavori dell’ottava edizione del Forum della protezione civile in corso a Bruxelles da ieri e fino ad oggi – rispondendo ad alcune domande sulle criticità del territorio italiano.
“Qualunque processo deve partire dalla presa d’atto di una determinata situazione. E’ il primo punto: siamo tutti convinti di aver capito che ci troviamo in un meccanismo che è cambiato? Io non mi innamoro delle definizioni e dei termini, ma dico che se prima avevamo un certo numero di interventi emergenziali nazionali all’anno, oggi questo valore è aumentato”, ha specificato ancora. “A ciò si sommano periodi altrettanto importanti di siccità. Ed è l’esempio di questi giorni: mentre vediamo quello che è accaduto in Friuli Venezia Giulia e in Veneto, la Sicilia è in stato d’emergenza per siccità. Da una parte mandiamo le idrovore, dall’altra manca l’acqua, in maniera importante. E’ evidente che di ciò dobbiamo prendere consapevolezza: come istituzioni e come cittadini”, ha precisato Curcio.
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