Dobbiamo prepararci a dire addio ai nostri ghiacciai. Lo scrive Repubblica che ha visionato in anteprima un nuovo studio condotto da Greenpeace con il Politecnico di Zurigo. In un lasso di tempo brevissimo, appena 25 anni, la metà dei ghiacciai italiani delle Alpi è infatti destinato a scomparire (il 48,5%) e a fine secolo il 94% se ne sarà andato per sempre, come già successo di recente al Flua sul Monte Rosa. Si legge sul quotidiano romano: “Nel frattempo nel mondo in 20 anni si sono sciolti 267 miliardi di tonnellate di ghiaccio ogni anno: con l’acqua rilasciata si potrebbero riempire tre piscine olimpioniche ogni secondo. Fra i grandi teatri di questa tragedia c’è anche l’arco alpino italiano dove, con una crescita di +0,5 gradi ogni dieci anni, i ghiacciai arrancano a velocità doppia, come il Lys, ridotto di un terzo. Per ogni regione dove si verifica la fusione è spesso la perdita d’acqua a darci un’idea di cosa sta avvenendo: tra qui e il 2050 sarà di – 74% per il Veneto, – 64% per Trentino Alto Adige, 60% per il Piemonte, – 55% in Lombardia e – 46% in Valle d’Aosta. Inoltre, ricorda Daniel Farinotti, professore di Glaciologia del Politecnico di Zurigo, ‘se la crisi climatica si aggraverà, porterà una differente distribuzione delle precipitazioni, con più piogge e meno neve ad alta quota come è già avvenuto tra il 2022 e il 2023, elementi che aggravano lo stato di salute già precario dei ghiacciai italiani'”.
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