“Dobbiamo ammettere che la strada per raggiungere gli obiettivi dell’Accordo di Parigi è complessa e che abbiamo sempre meno tempo a disposizione per correggere la rotta. La COP27 ci offre un’ulteriore opportunità, che non può essere sprecata”. Lo ha detto il cardinale degretario di Stato della Santa Sede, Pietro Parolin, intervenendo alla Cop27 di Sharm el Sheikh.
“È un’opportunità e anche una sfida per affrontare seriamente i quattro pilastri dell’Accordo di Parigi: mitigazione, adattamento, finanza e perdite e danni. Questi quattro pilastri sono interconnessi e sono una questione di equità e giustizia – ha sottolineato – Non dovremmo inoltre trascurare l’aspetto non economico delle perdite e dei danni, come la perdita del patrimonio e delle culture. Qui abbiamo molto da imparare dai popoli indigeni. Con l’adesione alla Convenzione e all’Accordo di Parigi, la Santa Sede si impegna ancora di più ad andare avanti in questo cammino insieme, per il bene comune dell’umanità e soprattutto a nome dei nostri giovani, che guardano a noi per prendersi cura delle generazioni presenti e future”.
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