“In questo momento il sentimento prevalente negli Stati Uniti, anche nei media progressisti, è che gli accordi asimmetrici con Europa e Giappone siano delle vittorie di Trump”. Lo dice l’economista Enrico Moretti, professore all’Università della California ed esperto di geografie dell’innovazione. Ma, contontinua “per gli americani la sveglia sarà pesante”. In un colloquio con La Repubblica poi spiega: “Al momento l’impatto sui prezzi di questa follia è contenuto, ma è troppo presto. Finora le imprese americane hanno aspettato di avere un quadro chiaro dei costi e nessuna ha aumentato i prezzi. Ora i rincari arriveranno, qualche giorno fa li ha annunciati un colosso dei beni di consumo come Procter & Gamble. È un segnale: nei prossimi sei, dodici mesi l’inflazione diventerà visibile”. Un problema per Trump perché, sottolinea Moretti, “non arriverà da un giorno all’altro ma progressivamente. La persona media non la assocerà direttamente ai dazi”. Il rischio di recessione è alto: “Una recessione è sempre difficile da prevedere, ma di certo l’America viene da un periodo di crescita molto lungo e quando quella recessione arriverà, a causa dell’aumento del debito e dall’inflazione prodotti da Trump, sarà molto più difficile da contrastare”.
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