“L’azienda di acque minerali è un’impresa di per sé semplice ma proprio per questo tutto deve essere fatto alla perfezione. Contano i dettagli. A partire dall’efficientamento dello stabilimento, così da impattare il meno possibile sul territorio”. Così Matteo Lunelli, presidente del Gruppo Surgiva. Proprio per questo, Surgiva si è impegnata in un percorso di sostenibilità che ha portato a riciclare il 98% dei rifiuti prodotti e utilizzare energie solo da fonti rinnovabili (tanto da aver ottenuto la certificazione Carbon Neutrality Scope nel 2024). In un colloquio con Affari&Finanza, Lunelli parla anche di dazi: “Fortunatamente Surgiva è storicamente poco esposta sul mercato americano, ma questo non vuol dire che le imposte sulle importazioni non ci preoccupino — rivela — Il rischio è che politiche di questo tipo, che spero siano solo parte di una fase negoziale fra gli Stati, si ripercuotono sul consumatore e sulle relazioni internazionali esacerbando situazioni di stress commerciale che potrebbero portare a delle rotture definitive. Eventualità che tutti gli esportatori del Made in Italy vogliono evitare”.
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