Come riporta il Corriere della Sera, il debito pubblico americano supera i 36 mila miliardi di dollari, più del 120% del Pil, e l’ammontare detenuto da creditori esteri è di oltre 26 mila miliardi di dollari. Per ridurlo, ha spiega il governatore onorario di Bankitalia Ignazio Visco, bisogna contenere la crescita del mercato azionario americano e l’apprezzamento del dollaro, che negli ultimi 15 anni è salito del 50%. “Questo squilibrio si potrebbe ridurre solo se ci fosse una cooperazione internazionale ampia. Ma questa ha iniziato a venire meno ben prima di Trump. Direi già con la seconda presidenza Obama, quando si è iniziato a percepire che ci fosse una competenza non leale da parte della Cina”. Con la seconda amministrazione Trump la cooperazione internazionale è saltata e questo fa sì che gli “aggiustamenti necessari per contenere il debito Usa rischiano di essere molto disordinati e quanto più sono disordinati tanto più alta è l’incertezza”, ammonisce Visco.
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