“La cosa importante da capire è che è la seconda volta che Trump sceglie l’Arabia Saudita per la sua prima visita di Stato, perché l’Arabia e i Paesi del Consiglio di Cooperazione del Golfo sono diventati i principali interlocutori degli Stati Uniti. E basta guardare come ha elogiato il principe ereditario Mohammed bin Salman chiamandolo un vero amico, un modello per la sua determinazione a trasformare l’Arabia Saudita sulla base dell’Agenda 2030 e un esempio per la pace e la lotta all’estremismo”. Così Paolo Zampolli, da poco nominato dal presidente americano inviato speciale per le partnership globali. “Il messaggio è molto chiaro: l’Italia è l’amica degli Stati Uniti — e Meloni è un’amica — come il Regno saudita è amico degli Stati Uniti. L’Italia non ha reagito come il resto dell’Europa ai dazi di Trump, ma ha capito che bisogna sedersi e fare un accordo. Questo è un presidente americano sempre pronto a fare affari. Serve qualcosa come il Meccanismo Ginevra di cui ha parlato Bessent, che è stato trovato con la Cina per capirsi e trovare una soluzione. Finalmente abbiamo l’ambasciatore italiano, sono convinto che Fertitta farà un bellissimo lavoro”, aggiunge nell’intervista a Il Corriere della Sera.
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