Tito Boeri, professore di Economia del Lavoro alla Bocconi, tra marzo 2015 e il 2019 è stato presidente dell’Inps. Sul decreto Made in Italy dice: “È la cosa più antistorica che possa esistere. In tutto il testo non ho trovato neppure la definizione di cosa sia il made in Italy. In quale perimetro ci muoviamo?”. Una domanda alla quale risponde nell’intervista a La Stampa: “Se penso alle caffettiere Bialetti, uno dei simboli dell’italianità nel mondo, penso che sono prodotte in larga parte tra Turchia e Albania. è questo il made in Italy? O la pasta Barilla che credo arrivi dalla due Americhe. Per non parlare delle biciclette. È una concezione incomprensibile del made in Italy. Capisco che si vogliano tutelare alcune aziende e industrie, rilevanti e magari strategiche, ma sembra una legge scritta nel Ventennio. Quando non esisteva la globalizzazione. Oggi viviamo in un mondo alimentato dalle catene globali del valore. Se le rompiamo e imponiamo di non decentrare cicli del processo produttivo altrove rischiamo di far aumentare i prezzi. E lo abbiamo visto in questi anni”
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