L’aumento della spesa per la difesa previsto in 10 anni è “legato ai nuovi obiettivi che l’alleanza si è data per far fronte alle minacce, non impone alle nazioni percorsi obbligati, prevede una revisione nel 2029 per aggiustarlo anche sulla base delle necessità del futuro”.
Lo dice la premier, Giorgia Meloni, in fase di replica al Senato, sulle comunicazioni in vista del Consiglio Ue del 26 e 27 giugno prossimi.
“Il tema non è solamente quanto investiamo, il tema è su che cosa investiamo, perché anche gli scenari della difesa stanno totalmente cambiando. In Ucraina, ad esempio, i maggiori risultati sono stati raggiunti con dei droni che costano 20.000 euro. Ci sono nazioni che stanno lavorando sui robot, andiamo verso un tempo nel quale i dati rischiano di essere più pericolosi dei proiettili. Forse bisogna fare una riflessione seria su quale sia la difesa del futuro prima di rischiare di fare degli investimenti che sono legati a un’idea totalmente superata della difesa”, precisa.
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