In un momento in cui l’Europa cerca alternative reali ai combustibili fossili, l’Italia ha già una risorsa pronta: l’olio vegetale esausto. Ogni litro raccolto e rigenerato diventa biocarburante per trasporti e aviazione, riducendo emissioni e dipendenza dalle importazioni.
A Ecomondo 2025, il CONOE – Consorzio nazionale per la raccolta e il trattamento degli oli e dei grassi vegetali e animali esausti – presenta i risultati di una filiera che funziona:
nel 2024 sono state raccolte oltre 90.000 tonnellate di olio esausto, evitando l’inquinamento di miliardi di litri d’acqua e trasformando un rifiuto domestico e industriale in energia rinnovabile.
Il Consorzio coordina più di 250 aziende di raccolta e rigenerazione e collabora con oltre 6.000 Comuni, per migliorare la qualità della raccolta e sensibilizzare cittadini e ristoratori. Ma oggi la sfida è globale: la domanda di biocarburanti avanzati (SAF) cresce rapidamente, mentre l’olio esausto diventa sempre più richiesto anche all’estero, con il rischio di importazioni da filiere poco tracciabili.
Per questo CONOE rilancia da Ecomondo un messaggio chiaro: “servono politiche europee che valorizzino le filiere nazionali e garantiscano tracciabilità, qualità e sostenibilità”.
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