“L’Europa è più esposta dell’America a una recessione dovuta alla guerra proprio perché è più vulnerabile sotto il profilo energetico”. Così, intervistato da Repubblica, Michael Spence, premio Nobel per l’Economia nel 2001. “È vero – aggiunge – che i prezzi di gas e petrolio sono fissati globalmente, però gli Usa sono avvantaggiati da tutta un’architettura dei costi più favorevole”. Tra gli effetti della guerra in Ucraina, ricorda l’economista “non potrà non esserci un ritardo nella transizione ambientale, se non altro perché in tanti Paesi come l’Italia si dovrà ricorrere d’emergenza alla fonte del carbone anziché il gas, e il carbone emette più CO2. Però sarà un ritardo contenuto, diciamo due-tre anni, dopodiché potrà esserci un’accelerazione tale da permettere di recuperare rapidamente il tempo perduto”.
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