“L’Italia era già prima della guerra in Ucraina tra i Paesi europei con il più alto costo dell’energia. I prezzi del gas si sono stabilizzati a livelli più alti rispetto a quelli precedenti al 2022. Ora, con lo stop al passaggio del gas di Mosca attraverso l’Ucraina, la situazione sta peggiorando”. Lo dice al Corriere della Sera Antonio Gozzi, special advisor di Confindustria con delega ad autonomia strategica europea, piano Mattei e competitività. Il prezzo dell’energia, spiega, “è una questione chiave. Ma bisogna tenere i nervi saldi. Gli stoccaggi sono pieni, tra due mesi avremo superato l’inverno. L’eccessivo allarmismo apre spazi alla speculazione”.
Nell’intervista al quotidiano Gozzi traccia la via per i prossimi anni, a partire dal nucleare, la cui strada “va imboccata con convinzione e va messo in campo un enorme lavoro per spiegare agli italiani che i reattori di quarta generazione sono sicuri”. Ma, dice il presidente di Federacciai, “bisogna spingere al massimo sulle rinnovabili”, mentre “la strada al disaccoppiamento italiano è quella seguita dal Gse con il procurement pubblico e la rimessa sul mercato a costi più contenuti per l’industria”.
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