“A fine febbraio eravamo a un passo dal chiudere la cessione di tutte le nostre attività in Russia alla società Suek dell’oligarca Melnicenko, la stessa dalla quale Enel comprava il carbone per le centrali che abbiamo anche in Italia. Poi sono scattate le sanzioni e abbiamo dovuto sospendere tutto. Oggi siamo la prima energy company a chiudere un accordo per vendere tutti gli asset nel paese. I compratori Lukoil e il fondo privato Gazprombank Frezia, non colpiti dalle sanzioni, devono avere l’autorizzazione di un apposito comitato. Ci riusciranno? Penso di sì, credo sia interesse del governo russo avere un azionista che gestisca impianti che forniscono energia elettrica e teleriscaldamento alle città”. Lo ha detto Francesco Starace, ad di Enel. L’accordoè relativo alla cessione del 56,43% di Enel Russia, alla quale fanno capo tre centrali a gas e impianti eolici, per il controvalore di 137 milioni di euro, come si legge su Il Sole 24 Ore. “Da qualche anno avevamo cominciato a cedere le attività in Russia, paese in cui Enel si trova da molto tempo, sin dal lontano 2006 – ha aggiunto Starace – Prima la grande centrale carbone nel 2019. Poi ci siamo resi conto che sarebbe stato difficile decarbonizzare gli altri impianti a gas che alimentano anche il riscaldamento delle città e abbiamo stabilito che la presenza nel paese non era compatibile con la nostra strategia”.
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