“Serve che il governo ascolti tutti i siti coinvolti, e se il piano è quello di un suicidio assistito del nostro acciaio non ci stiamo. Ne va dei mille lavoratori di Genova che rischiano di non avere più il loro lavoro, e tutti gli italiani. Mi pare evidente, come il governo dimostri di non avere nessuna idea di come salvare la situazione. E il processo di deindustrializzazione che stiamo vivendo nel Paese può portare solo a indebolirci ancora”. Lo dice la sindaca di Genova, Silvia Salis. In una intervista a Repubblica aggiunge: “Non c’era bisogno di essere degli scienziati, per capire che il piano Urso non avrebbe avuto il minimo futuro. Il governo non aveva una soluzione allora, e continua a non avercela oggi. La stessa fretta con cui ci è stato chiesto di prendere posizione sul forno elettrico per rilanciare Cornigliano, è parsa più che altro una mossa politica”. Salis poi spiega: “A Genova come a Taranto, due città a guida centrosinistra, più che ragionare su piani concreti sembra quasi interessasse mettere alle strette i sindaci con scenari in cui, almeno io, avevo solo da perdere. Nel consenso dei cittadini come in coalizione. Per quello ho detto di sì all’ipotesi di forno elettrico, era già chiaro non fosse davvero nei piani, non volevo dare loro sponde”.
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