Lo spettro della fame minaccia oltre 122 milioni di persone in più nel mondo rispetto al 2019, a causa sia della pandemia che del susseguirsi di shock climatici e conflitti, compresa la guerra in Ucraina. È quanto si legge nell’ultimo rapporto dal titolo ‘Lo stato della sicurezza alimentare e della nutrizione nel mondo’ (Sofi), pubblicato oggi congiuntamente da cinque agenzie specializzate delle Nazioni Unite. Senza un cambio di rotta, l’Obiettivo di sviluppo sostenibile centrato sul porre fine alla fame entro il 2030 non sarà raggiunto. A lanciare l’allarme sono l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (Fao), il Fondo internazionale per lo sviluppo agricolo (IFAD), il Fondo delle Nazioni Unite per l’infanzia (Unicef), l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) e il Programma alimentare mondiale (Pam). L’edizione 2023 del rapporto rivela che, nel 2022, la fame ha colpito un numero di persone compreso tra 691 e 783 milioni, con una media di 735 milioni di persone. Il dato rappresenta un incremento di 122 milioni di persone rispetto al 2019, l’anno precedente lo scoppio della pandemia COVID-19.
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