“Che lo spread aumenti potrebbe essere fisiologico, ma saremmo lontani da un’instabilità che giustificherebbe l’intervento della Bce. L’importante che le banche francesi siano in grado di rifinanziarsi”. Dopo l’esito del secondo turno in Francia, l’economista Daniel Gros vede nero. In una intervista a La Repubblica, il direttore del Center for European Policy Studies è preoccupato se la Francia continuerà a sforare con il deficit: “Per citare l’ex presidente della Commissione Ue Juncker, ‘La Francia è la Francia’. Finirà come al solito. Che le regole europee non si applicheranno alla Francia. Si inventeranno che Parigi fa investimenti nel futuro e troveranno la scusa per non fare nulla. E Melenchon non accetterà comunque una multa europea. E vorrei anche ricordare che per lui la difesa dell’Ucraina viene dopo la difesa del potere d’acquisto dei francesi”. Gros dice ancora che se il Nuovo fronte popolare governerà alle condizioni di Jean-Luc Mélenchon, saranno dolori sul versante dei conti pubblici: “È un programma incompatibile con la stabilità finanziaria della Francia e con il nuovo Patto di stabilità”.
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