“Il biennio 2021-2022 è stato fortemente segnato da rialzi dell’inflazione innescati dapprima dalle strozzature dell’offerta conseguenti alla crisi del Covid e poi dalla crisi energetica dovuta all’invasione russa dell’Ucraina, alla guerra e alle sanzioni che ne sono derivate. Il rialzo inflazionistico ha eroso fortemente il potere di acquisto di salari e stipendi mostrando, ancora una volta, che l’inflazione è la più iniqua delle imposte e che la migliore protezione dei redditi fissi è rappresentata dalla stabilità dei prezzi (inflazione=0)”. E’ quanto rileva Antonio Gozzi su Piazza Levante.
“Esiste una questione salariale in Italia? – chiede – Certamente sì. Siamo in presenza di una massiccia perdita del potere di acquisto dei lavoratori che in economia sono anche consumatori”.
“Come imprenditori – è l’invito – ci dobbiamo impegnare sempre di più nello sviluppo del welfare aziendale, nel sostegno delle pari opportunità, nella partecipazione agli utili dei lavoratori che va almeno in parte defiscalizzata, nel premio al merito alla qualità e alla fedeltà, nella solidarietà sociale”.
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