“Il sensibile recupero di settembre della produzione industriale pur rappresentando un segnale importante di un possibile inizio di una fase meno negativa va valutato con molta cautela. Se da un lato si registra il ritorno in territorio positivo della variazione tendenziale dell’indice della produzione, non si può ignorare il fatto che l’ultima stima permette solo di recuperare la pesante flessione di agosto – mese, peraltro, rivisto in negativo – determinando nel complesso del terzo trimestre una riduzione nei confronti del secondo”. Questo il commento dell’Ufficio Studi di Confcommercio ai dati Istat di oggi sulla produzione industriale. “Anche le informazioni sull’andamento dei diversi segmenti produttivi vanno valutate con attenzione – si spiega -. In un contesto di sostanziale diffusione dei recuperi produttivi si rilevano ancora per importanti segmenti di consumo, quali l’abbigliamento e le calzature, decise riduzioni, probabile segnale di una domanda che stenta a trovare spunti di vivacità. In ogni caso, la stima odierna si inserisce in una ripresa autunnale caratterizzata da molteplici segnali positivi, non ultimo il turismo che anche a settembre ha registrato il record di presenze del mese, a indicare come sia possibile entrare nel 2026 con un minimo di slancio se si riuscirà a ridare un po’ di vigore alla domanda delle famiglie”, conclude Confcommercio.
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