“L’arma della politica monetaria è spuntata contro un aumento dell’inflazione che non deriva dalla crescita della domanda ma dall’aumento delle materie prime e dell’energia. Sono sempre più preoccupato di fronte alle politiche di Francoforte e di Bruxelles. Vedo uno straniamento, un ritardo delle classi dirigenti europee nel comprendere i grandi cambiamenti dell’ordine economico mondiale derivanti anche dalla guerra”. Così Antonio Gozzi, presidente di Federacciai e di Duferco, parlando dell’aumento dei tassi della Bce. In una intervista a Il Corriere della Sera aggiunge. “A noi industriali tocca porre questioni ai partiti. Si vuole mantenere l’apparato industriale europeo o assecondiamo la tendenza mercatista di olandesi e danesi che l’industria non ce l’hanno? Questo è il punto. Il rischio deindustrializzazione è conclamato. L’industria americana e cinese hanno avuto una forte accelerazione tecnologica, noi siamo più indietro. Ricordiamoci che la desertificazione industriale porta con sé disoccupazione e malessere sociale”.
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