“Abbiamo raggiunto il picco”. Lo dice Carlo Messina, ad di Intesa San paolo. “Ciò non toglie che l’energia continuerà ad essere strutturalmente più cara, non ai livelli dei mesi scorsi, ma di certo non si tornerà ai valori pre-guerra – prosegue nell’intervista a La Stampa -. Produrre costerà di più e bisogna prepararsi. Il trend è chiarissimo: potremo avere una fase di rallentamento o recessione tecnica, ma il mondo non finisce. Diamoci delle prospettive positive: se continuiamo a evidenziare le sole difficoltà non vorrei che si finisse per alimentare una profezia negativa”. Messina lancia un grido di speranza: “Ricordiamoci che l’Italia cresce più di Germania e Francia, le imprese sono competitive e innovano, il sistema bancario è forte. Il nostro Paese può e deve giocarsela, ma ognuno deve fare la propria parte senza aspettare la manovra del governo per dire cosa avrebbe fatto di diverso. E senza trascurare chi si trova in difficoltà, una parte crescente delle nostre famiglie. Intesa Sanpaolo il suo lo fa: grazie ai 4 miliardi di utili, destiniamo risorse a chi può averne bisogno. Le aziende italiane, quelle che chiuderanno l’anno con utili importanti, possono aiutare. Dobbiamo superare tutti insieme questi 6-9 mesi di difficoltà oggettiva”.
Bollette in salita, imprese in difficoltà. Soprattutto le cosiddette energivore, come le fonderie. Fabio Zanardi,…
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