“Osservo un impatto dell’aumento dell’incertezza sull’attività economica legata alle questioni commerciali. Quindi gli imprenditori rinviano gli investimenti e i consumatori possono rinviare gli acquisti di beni durevoli. Ciò avrà un’influenza negativa sulla crescita. Per l’inflazione il quadro è più ambiguo perché, nel breve periodo, penso che sia importante l’effetto negativo dell’incertezza sulla domanda. Chiaramente è un rischio al ribasso per l’inflazione. Ma ci sono anche rischi dall’altro lato: la possibile rottura delle catene globali del valore, l’ipotesi che l’Unione europea imponga dazi ritorsivi. Infine, non sappiamo quale impatto avrà la spesa pubblica in più”. Così Klaas Knot che sta lasciando il posto di presidente della Banca d’Olanda e presidente del Financial Stability Board, il club internazionale dei regolatori finanziari. Nel 2027 sarà uno dei candidati a succedere a Christine Lagarde. In un colloquio con il Corriere della Sera aggiunge sulla lite Powell-Trump: “L’indipendenza delle banche centrali non è importante perché ai banchieri centrali come me piace essere indipendenti, ma perché credo che abbia benefici per la società: ancora le aspettative inflazionistiche e rende meno costoso il ridurla quando sale. L’indipendenza non è lì per noi banchieri centrali, ma per il pubblico”.
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