“Secondo le proiezioni degli esperti della Banca centrale europea diffuse in settembre, nella media del 2022 la dinamica dei prezzi al consumo nell’area si collocherebbe al di sopra dell’8 per cento, per poi scendere gradualmente al di sotto del 6 nel corso del 2023 e convergere verso un valore vicino all’obiettivo del 2 per cento nella seconda parte del 2024. Un quadro simile emerge dalle aspettative desunte dalle quotazioni dei contratti legati all’inflazione (inflation-linked swaps) e dai sondaggi effettuati in ottobre, quali quello condotto dalla BCE presso gli analisti monetari o quelli di altri istituti privati”, segnala Ignazio Visco, governatore della Banca d’Italia, durante il suo intervento all’Acri in occasione della Giornata Mondiale del Risparmio.
“Le attese delle famiglie rilevate dall’indagine della BCE sono invece su valori leggermente più elevati, pari al 5 per cento nei prossimi dodici mesi e al 3 in un orizzonte di tre anni. Ciò verosimilmente riflette – spiega Visco – non solo una maggiore rilevanza di elementi retrospettivi nella formazione delle aspettative ma anche il peso notevole delle componenti più volatili dell’inflazione nel paniere di consumo dei nuclei meno abbienti”.
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