“Gli errori di previsione delle variazioni dei prezzi al consumo nell’ultimo anno sono stati effettivamente considerevoli e molto più grandi di quelli osservati in passato. Alcuni hanno persino sostenuto che errori così grandi mettano in discussione la credibilità stessa della Bce, anche se altre istituzioni internazionali e previsori privati hanno commesso errori altrettanto gravi”. Così Ignazio Visco, governatore di Bankitalia è intervenuto oggi presso la Frankfurt School of Finance & Management. “Sebbene la dimensione degli errori osservati possa comprensibilmente mettere in dubbio l’affidabilità dei modelli utilizzati per le proiezioni, la nostra analisi per l’Italia (con risultati simili per l’analisi condotta dalla Bce sulle previsioni per l’area dell’euro nel suo complesso) indica che gli effetti dei prezzi dell’energia – le variabili esogene più importanti nei modelli di previsione, le cui variazioni – ha spiegato Visco – sono solitamente desunte dal prezzo di mercato dei contratti futures – spiegano, direttamente e indirettamente (cioè attraverso i loro effetti sui costi di produzione), il 70% dell’errore complessivo commesso nella previsione dell’inflazione nel 2022. Questa percentuale sale all’80% se si considerano anche gli effetti dei prezzi dei prodotti alimentari, l’altra componente volatile dell’indice dei prezzi al consumo”.
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