“Secondo le proiezioni più recenti, dopo un aumento del 3,5 per cento nel 2022 l’attività economica nell’area dell’euro rallenterebbe sensibilmente nella media di quest’anno, per tornare poi a espandersi in misura più sostenuta. L’inflazione scenderebbe nel corso dei prossimi mesi, riflettendo soprattutto l’andamento dei prezzi dei beni energetici; nello scenario elaborato a marzo dalla Banca centrale europea, in corso di aggiornamento, tornerebbe al 2 per cento nella seconda metà del 2025. Il margine di incertezza resta elevato”. Lo dice Ignazio Visco, governatore della Banca d’Italia, durante le considerazioni finali in occasione della pubblicazione della Relazione annuale della Banca d’Italia sul 2022.
“La leva dei tassi ufficiali resta l’elemento principale per la definizione dell’orientamento della politica monetaria. Per garantire una piena coerenza con tale orientamento, si è determinata una più rapida restituzione del finanziamento a lungo termine fornito alle banche; dallo scorso marzo si è dato avvio a una riduzione, misurata e prevedibile, delle attività detenute nei portafogli di politica monetaria dell’Eurosistema”, aggiunge Visco.
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