“L’origine è stata un fronte occluso lungo l’Adriatico, alimentato da un ciclone al Sud che martedì ha richiamato aria fredda da Est”. Lo dice Lorenzo Tedici, meteorologo di iLMeteo.it parlando dell’ondata di maltempo che sta colpendo una parte dell’Italia. “È un fenomeno tipico di questa configurazione atmosferica che può investire in particolare Romagna ed Emilia orientale”, aggiunge.”È stato un po’ sottostimato: erano attese piogge per 120-130 millimetri, invece in alcune aree sono caduti 200 mm in 24 ore, pari alla pioggia di due mesi. Poi si sono verificate altre due condizioni sfavorevoli”, spiega a Il Corriere della Sera. Nello specifico “le piogge di maggio trovano talvolta ancora la neve sui monti, come si è verificato ora sull’Appennino. Poiché a fine aprile-inizio maggio non fa più così freddo, c’è stata l’azione combinata di forti piogge e dello scioglimento delle nevi. Oltre a questo i terreni, resi secchi dalla siccità, non sono riusciti a trattenere pienamente l’acqua che è arrivata in fretta a ingrossare torrenti che il giorno prima erano quasi in secca e si sono perciò verificate inondazioni lampo. In poche ore il livello dei torrenti è aumentato anche di 10 metri, oltre alla rottura degli argini in terra. In estate si possono verificare precipitazioni anche più intense in poco tempo, ma non si sommano allo scioglimento della neve”.
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