Tra ieri e oggi il Marocco invierà 40 tonnellate di aiuti alimentari al nord di Gaza attraverso una rotta terrestre “senza precedenti” dall’aeroporto di Tel Aviv al valico di Kerem Shalom, situato nella parte meridionale della Striscia e che collega il confine palestinese di Rafah con territorio israeliano.
Gli aiuti sono arrivati via aerea dal Paese del Maghreb all’aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv, per poi essere caricati su camion israeliani fino al passo di Kerem Shalom, dove sono stati trasferiti sui camion della Mezzaluna Rossa palestinese per essere distribuiti nel nord della Striscia, secondo quanto riferito da fonti del Ministero degli Affari Esteri marocchino. Martedì, hanno aggiunto, una parte delle 40 tonnellate erano già nelle mani della Mezzaluna Rossa e un’altra parte entrerà a Gaza entro oggi. Le istruzioni arrivano direttamente dal re Mohammed VI “per avviare un’operazione di aiuto alimentare umanitario per la popolazione palestinese a Gaza e nella città santa di Gerusalemme”, come si legge in una nota. Gli aiuti, che coincidono con l’avvento del mese sacro del Ramadan, “mirano ad alleviare le sofferenze delle popolazioni palestinesi, in particolare delle fasce più vulnerabili”. Oltre agli aiuti istituzionali, erogati in particolare attraverso la Fondazione di solidarietà Mohammed V, il re ha coperto, con fondi personali, gran parte degli aiuti inviati, in particolare quelli consegnati ai neonati e ai bambini bambini.
Di fatto si tratta di un percorso “senza precedenti” di aiuti attraverso via terrestre, ottenuto grazie alle buone relazioni con Israele a seguito del riavvicinamento tra i due paesi negli ultimi anni e la normalizzazione delle loro relazioni bilaterali. Questa normalizzazione, sottolineano fonti Estere, è messa anche “al servizio della causa palestinese” ed è grazie a ciò che il Marocco ha potuto “ottenere questa eccezione” e portare il cibo lungo una rotta terrestre attraverso il territorio israeliano. Si tratta principalmente di prodotti alimentari come latte per neonati, riso, pane, datteri, farina e prodotti conservati.
Oltre agli aiuti a Gaza, sarà distribuito cibo alla popolazione palestinese di Gerusalemme, nello specifico 2.000 cestini per ogni famiglia e 1.000 pasti al giorno. L’aiuto prevede anche l’allestimento di una sala di coordinamento delle emergenze presso l’ospedale di Gerusalemme.
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