“Per noi è iniziata quasi come una provocazione: restituire quello che possiamo al pianeta, per un senso di responsabilità, di give back. Per me è una sensibilità nata da lontano, quando da ragazzo andavo a sciare e mi rendevo conto che c’era sempre meno neve. O quando andavo a pescare e realizzavo che il numero di pesci diminuiva inesorabilmente. Oggi si concretizza un percorso cominciato tre anni fa. Ma non abbiamo finito di lavorare. Anzi, questo è ‘solo’ un altro inizio”. Così al Corriere Economia Lorenzo Bertelli, quarta generazione ai vertici della maison del lusso Prada. “La moda è uno strumento potente di interpretazione della realtà, un mezzo con cui è possibile influenzare le persone e raggiungere obiettivi ambiziosi. Quello di gruppo Prada con Unesco-Coi è un lavoro di squadra i cui frutti si vedono dopo molto impegno. Mi piace l’idea di dare la possibilità di imparare e scegliere come agire alle giovani generazioni. La consapevolezza è la chiave per la svolta”. Bertelli poi sottolinea gli investimenti in sostenibilità: “Assolutamente sì. Se non è il mondo del lusso a dover dimostrare che è possibile essere sostenibili, chi dovrebbe farlo? In momenti come questo è importante avere sangue freddo ed essere coscienti delle proprie capacità. Dobbiamo tutti navigare attraverso la tempesta e farlo al meglio. Passerà: chi avrà tenuto la barra dritta, soprattutto sui temi Esg, sarà più forte e competitivo”.
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